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Il trattamento osteopatico per i dolori mestruali

In questo articolo esaminiamo da vicino come il trattamento osteopatico può agire sulle cause dei dolori mestruali e quali benefici può portare attraverso un approccio naturale ed alternativo ad altre terapie (chimiche, fisiche, chinesiologiche, ecc.).

I dolori mestruali consistono in algie al ventre, lombalgie, cefalee, nausea, vomito, ecc. e colpiscono da sempre le donne in età fertile, in maniera più o meno intensa, spesso arrivando a compromettere le normali attività della vita quotidiana.

Sebbene i dolori mestruali, durante il periodo di ovulazione, siano comuni e considerati normali, manifestazioni eccessive e troppo durature (superiori ai 2 giorni) sono considerate anomale e di certo non sottovalutabili, quindi è consigliabile consultare un medico specializzato per individuare tutte le possibili cause (fibromi, cisti ovariche, ecc.) e ricorrere alle cure più opportune.

La terapia abitualmente più adottata è quella che utilizza i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), gli analgesici o i contraccettivi orali che bloccano l’ovulazione e, quindi, eliminano il dolore, ma in molti casi anche l’osteopatia può affrontare al meglio il problema ed in mododel tutto naturale.

Entriamo nel dettaglio.

Come si può agire sui dolori mestruali attraverso il trattamento osteopatico

L’osteopatia è una disciplina che considera il corpo nella sua globalità, cioè come un insieme di strutture e funzioni che devono essere armoniche ed equilibrate per garantire il benessere della persona e far funzionare nel miglior modo possibile ogni attività biologica che è alla base della vita.

Questo tipo di terapia, come è ormai noto, consiste nella manipolazione di alcune aree del corpo, agendo prevalentemente sulla struttura (apparato muscolo-scheletrico) per cercare di influenzare anche le varie funzioni corporee, a diversi livelli.

Nel caso specifico della dismenorrea, il trattamento manipolativo mira a:

Mobilità vertebrale e flusso sanguigno

L’osteopata, come detto, valuta tutto il rachide, in questo caso soprattutto l’area toraco-lombo-sacrale, dove sono presenti tutte le fibre somatiche e viscerali responsabili dell’innervazione di tante strutture che costituiscono il piccolo bacino (muscoli, organi, ghiandole), ma non può affatto trascurare il ruolo del diaframma che, insieme a tutti gli altri diaframmi presenti nel corpo, svolge un’importante funzione circolatoria (venosa, arteriosa e linfatica) e meccanica, essendo anche responsabile del movimento degli organi pelvici associati alla respirazione.

L’obiettivo terapeutico dell’osteopata, quindi, è quello di migliorare la mobilità vertebrale, agevolare il flusso di sangue e, di conseguenza, alleviare la congestione pelvica e il dolore ad essa associato.

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Leggi il nostro articolo su Osteopatia e Chiropratica: differenze tra le due terapie manuali

Drenaggio linfatico e venoso

Le tecniche osteopatiche mirano anche a ristabilire la corretta funzione del circolo venoso e linfatico (linfodrenaggio osteopatico) al fine di disintossicare l’organismo da scorie metaboliche, risanare i tessuti, ridurre gli edemi emo-linfatici e rigenerare il sistema immunitario. Il focus è posto su tutte le strutture che controllano la contrazione ed il rilassamento dei muscoli dell’apparato genito-urinario femminile e sui vasi sanguigni ad esso collegati.

Il terapeuta procederà con un’attenta valutazione delle articolazioni sacro-iliache, delle regioni toraco-lombo-sacrale, costale e del pavimento pelvico, questo perché, attraverso la ripresa della corretta mobilità muscolo-scheletrica, è possibile ripristinare anche il corretto flusso di liquidi e ridurre tutti i sintomi causati da congestione, tensione e gonfiore.

Riequilibrio del sistema nervoso

Il terzo ambito di trattamento è finalizzato ad intervenire sull’infiammazione dei nervi del pavimento pelvico e del piccolo bacino. L’apporto di nervi alla pelvi e agli organi riproduttori, infatti, è connesso alla regione toracica inferiore e lombo-sacrale. Di conseguenza la manipolazione di queste zone in restrizione di mobilità contribuisce, ancora una volta, a ridurre le tensioni muscolari e le neuropatie, migliorare il drenaggio linfatico e l’afflusso di sangue nei visceri e nella regione pelvica in generale.

Inoltre, se pur in fase di studio, data la relazione anatomo-fisiologica delle strutture appartenenti all’asse cranio-sacrale, si sta ponendo attenzione al trattamento del cranio (sede dell’ipofisi e dell’ipotalamo), connesso all’osso sacro (strutturalmente) e al piccolo bacino (dal punto di vista ormonale), per cercare di ridurre il dolore mestruale. L’ipofisi è una ghiandola situata alla base del cervello, sullo sfenoide (osso del cranio) che, sotto il controllo dell’ipotalamo (posto sopra di essa), è deputata al rilascio di alcuni ormoni (follicolo stimolante, luteinizzante, prolattina, endorfine, encefaline, ossitocina, ormone della crescita, ecc.) destinati alla maggior parte delle ghiandole endocrine (es. ovaie, utero, ghiandole mammarie, ecc.) e ad alcuni tessuti (muscoli, ossa, ecc.).  

Efficacia del trattamento osteopatico sui dolori mestruali

Dal punto di vista pratico, si consiglia di effettuare la prima seduta osteopatica in anticipo rispetto all’arrivo del ciclo mestruale. Questo primo incontro, della durata di circa 1 ora, prevede un colloquio approfondito (anamnesi) e un primo trattamento che, in ogni caso, non è doloroso né comporta controindicazioni.

Il ciclo terapeutico osteopatico per i dolori mestruali, di norma, si sviluppa in 3 mesi, ma può allungarsi o accorciarsi per stati dolorosi più o meno invalidanti o duraturi (cronicità), questo vuol dire che il piano terapeutico deve essere assolutamente personalizzato, di conseguenza i risultati, i benefici e il numero di incontri variano a seconda dei casi.


Esistono anche diversi studi sul controllo del dolore mestruale attraverso l’osteopatia, come quello tedesco del 2017, in cui un gruppo di professionisti del settore ha dimostrato l’efficacia del trattamento su 60 donne, d’età compresa tra i 14 e i 33 anni, sofferenti di dismenorrea primaria e sottoposte a sei sedute di osteopatia per un periodo di tre cicli mestruali. Ad ogni sessione, i ricercatori hanno individuato, testato e manipolato tutti i tessuti in disfunzione, tenendo sempre conto della relazione esistente struttura e funzione ad ogni livello (ragionamento osteopatico).

Al termine dello studio, nel gruppo osteopatico, è stata dimostrata l’efficacia del trattamento grazie ad una diminuzione dell’intensità media del dolore mestruale (API) del 50%.

Alleviare i dolori mestruali: un approccio combinato tra osteopatia e stile di vita

Come anticipato, farmaci antidolorifici, antinfiammatori e contraccettivi orali sono tra le terapie più diffuse per la gestione dei dolori mestruali acuti e cronici. Tuttavia gli studi suggeriscono che tra il 30% e il 50% della popolazione adulta utilizza anche qualche forma di medicina complementare, compresa l’osteopatia.

Molto spesso il lavoro dell’osteopata non si basa solo sul trattamento, ma anche su suggerimenti da fornire alle pazienti in merito all’alimentazione, all’esercizio fisico (yoga, ginnastica dolce, pratiche di meditazione), alla respirazione, all’agopuntura, ma anche consigli sulla postura e altri metodi naturali (bagni caldi, tisane rilassanti e drenanti, preparazioni galeniche, borse riscaldanti, ecc.) che possono rivelarsi utili per la riduzione del dolore mestruale. In altre parole, una routine di pratiche semplici da eseguire in casa, in palestra, in spazi aperti o dove si vuole.

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